LUNGO I GIORNI

II domenica di avvento
Giovanni Battista

Mobirise

Ogni incontro, per essere vissuto in autenticità, esige che il tempo dell’attesa sia anche tempo di preparazione, tempo in cui si è chiamati a creare uno spazio aperto, disponibile dentro e fuori di sé, affinché tutto avvenga nello stupore, nella gioia, in una intensità di sguardi in cui si riflette la forza del desiderio giunto a compimento. Per un incontro tanto atteso bisogna soprattutto cambiare il cuore e la vita. Ecco allora l’imperativo profetico che risuona sulle labbra di Giovanni il Precursore nel momento in cui la parola di Dio si impossessa della sua esistenza nella solitudine del deserto. Egli diventa “voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. Questa voce è un grido, perché deve rompere la sordità dell’uomo e comunicare tutta l’urgenza e la passione di un Dio che vuole incontrare l’uomo.
Questo evento che cambia la storia non accade nei luoghi di potere, ma nel “deserto”, quasi a indicarci che l’incontro con il Signore può veramente accadere nella nostra vita, può cambiarla, se essa accetta di diventare come un “deserto”, senza più avvallamenti, burroni, luoghi in cui può nascondersi falsità e ipocrisia. Come Giovanni, accettiamo di essere solo “voce”, senza pretendere di apparire, di catturare la parola che annunciamo, lasciandoci invece catturare dalla parola di Dio e lasciandola “gridare” in noi.
(fr. Adalberto Piovano) 

In questo spazio desideriamo condividere con voi riflessioni, notizie, esperienze che si intersecano con la nostra vita.

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